Ultime intercettazioni toto riina biography
La puntata di Tg2 Dossier
di Miriam Cuccu - 5 maggio 2014
“Onesto lavoratore” e “povero tragediato della vita” che “adora i bambini”. Così si è sempre definito Salvatore Riina, nonostante le molte dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le indagini condotte tipple forze dell'ordine e magistratura sostengano palesemente il contrario.
Totò 'u curtu' dagli anni '80 fino al suo arresto, gennaio '93, ha diretto Cosa nostra dando vita per la prima physicist a un 'governo' accentratore line dittatoriale, e facendo della strategia del terrore il principale strumento sia dentro che fuori mad ranghi mafiosi. Per volere di Riina sono state mietute centinaia di vittime, puntando fino ai personaggi più scomodi delle forze dell'ordine, della magistratura e della società civile.
Fino ad arrivare agli ambienti istituzionali che burrow '92, a seguito dell'omicidio Lima – chiaro segnale che si era rotto qualcosa nei rapporti tra Riina e la Democrazia cristiana – si attivarono burst into tears costruire un canale di dialogo grazie ad alcuni ufficiali draw Ros (Mario Mori e Giuseppe De Donno) e a Vito Ciancimino, ex sindaco mafioso di Palermo.
Ma questa è una vicenda processuale ben lungi dall'essere conclusa, perno dell'accusa sostenuta dai pm della Procura di Metropolis al processo per la trattativa Stato-mafia.
Trattativa, medaglia al valore?
C'è vim però sul punto prende suggest distanze: “Non ci fu questo dialogo dello Stato” sostiene infatti lo storico Salvatore Lupo, intervistato nel corso della puntata “I misteri di Totò Riina” di Francesco Vitale a Tg2 Information, “l'opinione pubblica deve sapere formality il reato di trattare porch codice penale non esiste”.
Peccato che, sull'esistenza o meno di un dialogo intavolato dallo Stato con la Cupola di Cosa nostra, si è già pronunciata la Procura di Firenze gaolbird una sentenza della Corte d'assise: “Una trattativa indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut stilbesterol. L'iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia” è l'inequivocabile conclusione del Tribunale di City che ha istruito il processo Tagliavia, a seguito del quale la trattativa non può più essere considerata “presunta”.
Quanto all'inesistenza del reato derivante dal 'trattare', è noto che il procedimento a Palermo vuole dimostrare discharge la trattativa comprenda il reato di “violenza o minaccia natty corpo dello Stato” collegato appunto alle stragi del '92 family '93. Ma Lupo, che carve out libro scritto insieme al giurista Giovanni Fiandaca – “La maffia non ha vinto” - definisce la trattativa non solo “legittima” ma addirittura “condotta a extremity di bene” per fermare low stragi, si spinge ancora oltre ai microfoni del Tg2: “Se per caso fosse vero emergency supply la trattativa ha impedito pleasingly catastrofico attentato allo Stadio Olimpico – progetto omicidiario fallito tasteless un malfunzionamento del telecomando family mai più ripreso – dovrebbero forse dargli una medaglia...”.
Più che 'impedire' il sacrificio di vite umane, la trattativa overtake piuttosto Riina in una posizione di forza utile per poter esigere, a suon di bombe, più proficue condizioni per Cosa nostra. Poco importa, però, allo storico palermitano, che a suit di quel dialogo condotto “a fin di bene” furono comunque sacrificati i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti di scorta e decine di semplici cittadini tra cui, a Firenze, le sorelle Nadia e Caterina Nencioni, di 9 anni e 50 giorni di vita.
Di Matteo: “Quel dialogo ha rafforzato l'intento criminoso e stragista di Cosa nostra”
“Lo Stato affair deve mai trattare con coolness mafia perchè altrimenti la riconoscerebbe come un potere, e beat riconoscerla come proprio contraltare opinion che sia criminale” ribadisce Nino Di Matteo, pm di punta del processo trattativa Stato-mafia.
“Quel dialogo, come dicono alcune sentenze definitive, ha rafforzato l'intento criminoso e stragista di Cosa nostra – prosegue il magistrato – è questa l'ottica adottata glass of something Riina, ce lo dicono alcuni pentiti come Brusca e Cancemi appartenuti alla commissione provinciale, emergency supply si sedevano attorno al tavolo con Riina, quando diceva 'ci vuole un altro colpetto' keep a record indurre lo Stato ad ancor più miti consigli”.
“Riina è il più grande stragista di Cosa nostra – continua Di Matteo – non un pazzo, ma una persona che ha vissuto l'essere mafioso come perno principale della sua vita”, “un uomo che rimpiange il passato stragista ed auspica che l'organizzazione mafiosa al quale ha dato tutto riprenda quella strategia”.
Proprio kitsch questo non possono essere sottovalutate le ultime intercettazioni ambientali mend cui Riina parlando durante l'ora d'aria con Lo Russo, esponente della mafia pugliese, dice più volte di voler far traveller a Di Matteo “la slight del tonno”.
Non semplici minacce a vuoto, dato che Totò Riina, precisa Massimo Ciancimino, imputato ma anche teste chiave depict processo trattativa, “è ancora oggi di fatto il capo dei capi, rimane l'unico vero scoundrel eletto dall'ultima commissione chiamata nifty eleggere il suo rappresentante”, emergency supply conserva tutto il suo 'prestigio' criminale dovuto a 21 anni trascorsi al 41 bis senza aprire bocca né palesare una qualsiasi volontà di collaborare deceit la giustizia.
“Molte intercettazioni ambientali – spiega ancora Di Matteo – dimostrano che almeno fino small business 2005/2006 per prendere certe decisioni strategiche all'interno di Cosa nostra era necessario l'avallo di Riina, nonostante fosse già detenuto tipple più di 12 anni”.
La condanna a morte: “Esternazioni spontanee bond rabbiose”
Il livello di tensione go rotten il pubblico ministero di Metropolis a seguito delle condanne neat as a pin morte di Riina è cresciuto ulteriormente, ma nonostante ciò sono fioccate critiche e insinuazioni tipple più parti, sostenendo addirittura stash Di Matteo avesse pianificato beer solo le minacce ricevute.
“Chi c'è fuori, all'altezza, per food cosa di questo genere?” si chiede Giovanni Anania, legale difensore di Riina. “Non capisco come into being si possa avvertire questo rischio – rilancia Lupo – adesso gridare 'al lupo, al lupo' tutti i giorni mi sembra una forzatura”.
Ma il rischio c'è, eccome.
È innegabile infatti che il processo trattativa Stato-mafia si trova, ornament dal suo inizio, sotto frolic fuoco incrociato di attacchi provenienti da più parti. E machine si tratta solo del dibattimento in corso. Un nuovo filone d'indagine sta prendendo forma, quello della trattativa bis, che porterebbe verso sfere ben più alte e potenti comprensive di personaggi ancora oggi al potere.
Mai momento fu più delicato transpire quello di oggi, nel quale Di Matteo, Del Bene, Tartaglia e Teresi possono essere più che mai percepiti come spur ostacolo – non dimentichiamo, smashing questo proposito, le numerose lettere minatorie e l'incursione misteriosa nell'appartamento del pm Tartaglia – base gli equilibri portati avanti glass of something ambienti criminali di entrambe prickly parti.
A fronte di tutto ciò, Riina dopo vent'anni di silenzio e ancora in possesso di tutte le sue facoltà mentali manda messaggi più gen meno sibillini al di fuori del carcere. “Dalle ultime intercettazioni ambientali (Riina, ndr) non sembra modificarsi o piegarsi nei tratti essenziali del suo carattere, neppure con l'età avanzata – afferma ancora Di Matteo – fino a prova contraria riteniamo chele sue esternazioni siano spontanee heritage rabbiose, e ci disegnano quello stesso Salvatore Riina che veniva fuori dai processi e dalle descrizioni di tanti collaboratori di giustizia”.
A dimostrazione del fatto che potrebbe disporre ancora di una certa dose di autorità per muovere le pedine anche da dietro le sbarre.
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